No profit e Ires: una ferita nel percorso della riforma!
La manovra finanziaria votata in queste ore ci pare carente dal punto di vista degli investimenti e ci sembra che punti prevalentemente su due riforme assistenzialiste, Quota 100 e Reddito di cittadinanza, che oltretutto sembrerebbero non coprire la platea a cui erano state originariamente promesse.
E’ inaccettabile poi l’emendamento che sopprime la riduzione al 50% dell’IRES per i soggetti che operano in molti settori, tra cui assistenza sociale, sanità, beneficenza, istruzione, formazione, perché si tratta di un provvedimento che penalizzerà in maniera molto pesante una buona parte del Terzo Settore, con possibile effetto negativo anche sulla quantità dei servizi erogati.
Con il taglio apportato dalla legge di bilancio l’aliquota IRES per questa tipologia di enti passerà dal 12 al 24 per cento, con un recupero in termini di maggiori imposte stimato in euro 118 milioni per il 2019, con ulteriore aumento, fino a 157 milioni, per gli anni 2020 e 2021.
Riteniamo il terzo settore e le organizzazioni della società civile una delle tre sfere strategiche della società: per questo serve un coinvolgimento nel processo decisionale di tutte le sfere che compongono l’intera società, perché sia sempre garantito il principio democratico. Solo valorizzando un modo di operare a livello di rete sarà possibile ricostruire un tessuto di comunità in cui tutti i soggetti collaborano ed interagiscono tra di loro.
Riteniamo molto grave la responsabilità di questo Governo che, per ideologia o necessità di cassa, rischia di schiacciare le formazioni intermedie e l’impegno sociale che al contrario riteniamo figure fondamentali della società
Francesco Biguzzi
Segreteria politica
Responsabile Area Pesona e Società