Tra le conseguenze dei devastanti eventi atmosferici che hanno colpito la Romagna in queste ultime settimane si registra anche un ulteriore aggravamento della situazione abitativa, che riguarda svariati nuclei famigliari che si trovano a vivere nel nostro territorio per motivi di lavoro, ma che faticano ad ottenere una sistemazione residenziale stabile e regolare.
Dipendenti di imprese private
Come è noto infatti, molte aziende che hanno sede nel nostro comune, alcune anche di rilievo nazionale, sono alla continua ricerca di manodopera (come si evince dalle campagne di reclutamento pubblicizzate un po’ su tutti i media). Per attrarre personale proveniente da fuori, però, occorre saper offrire, oltre ad un posto di lavoro, anche soluzioni abitative adeguate ed a costi sostenibili.
Spesso i proprietari di appartamenti preferiscono lasciarli vuoti perché non si fidano degli inquilini e perché non si sentono abbastanza tutelati dalla legge in caso di contenzioso.
Al fine di sbloccare questa situazione, e di ottenere dei vantaggi da parte di tutta la collettività, si propone di lavorare ad un’iniziativa che veda coinvolti, oltre agli inquilini ed ai proprietari, anche l’amministrazione comunale e le aziende stesse.
Attraverso apposite normative o accordi (campo nel quale dovrebbe distinguersi l’ente pubblico) l’affitto potrebbe essere erogato ai proprietari degli immobili direttamente dall’azienda, trattenendolo dallo stipendio del lavoratore e sfruttando eventualmente anche gli strumenti messi a disposizione dal welfare aziendale. Infine, affinché anche i lavoratori si possano sentire tutelati, auspichiamo anche il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali.
Studenti universitari fuori sede
Nella stessa logica di collaborazione e sinergia riteniamo che si possa affrontare un’altra criticità sempre legata alla questione degli alloggi: il problema degli studenti universitari fuori sede.
Anche in questo ambito le aziende private possono giocare un ruolo fondamentale. Facendo riferimento, ad esempio, al settore agroalimentare molto presente nel nostro territorio sia dal punto di vista produttivo che formativo, a fronte di un impiego part time (ad orario molto ridotto, per non portare via troppo tempo al percorso formativo universitario) l’azienda potrebbe pagare (anche solo in parte) i costi dell’alloggio che gli studenti fori sede devono sostenere.
Oltre ad ottenere la tanto ricercata manodopera (magari coprendo turni in cui per chi ha famiglia risulta più difficile dare la propria disponibilità) l’azienda avrebbe anche il vantaggio che alla fine del ciclo di studi si presenta l’opportunità di inserire un giovane neolaureato, ma già formato sul piano della conoscenza dei meccanismi aziendali, con evidenti risparmi sui costi di formazione.
Si tratta di interventi innovativi e creativi, che la straordinarietà degli eventi e della situazione esige.
Invitiamo quindi tutte le forze interessate (Comune, associazioni imprenditoriali e sindacali, Università) ad incontrarsi nella logica di un “Tavolo per il Lavoro” al fine di concretizzare queste idee, che possono contribuire a risolvere alcuni problemi concreti.
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