Scommettere su famiglia, bambini, giovani
Il contesto attuale del nostro Paese, sembra non scommettere più sulle famiglie, sui bambini ed i giovani che devono essere considerati un Bene Comune perché rappresentano il futuro di tutti noi.
Occorre superare le logiche emergenziali e cominciare a lavorare in modo preventivo, per costruire delle alleanze attorno alle Persone promuovendo un modo di operare a livello di rete “a maglie strette”.
Sono indispensabili interventi decisi che devono essere universali, coerenti e garantiti nella loro esistenza e durata, e non semplici aiuti occasionali. È necessaria una politica di lungo periodo che veda in questo punto un investimento irrinunciabile: serie e strutturali politiche economiche e fiscali a favore delle famiglie, sostegni concreti alla natalità, uniti alla promozione di una più ampia cultura dell’accoglienza dei bambini, così come un ampio programma di consolidamento del lavoro femminile, con soluzioni di conciliazione del tempo del lavoro con quello della famiglia, anche attraverso servizi adeguati e a basso costo.
Più interventi devono andare, per prima cosa, nella direzione di un rafforzamento di ruolo, capacità e funzione sociale della famiglia. La famiglia, infatti, è il primo ambito in cui si forma e si configura la dignità inalienabile della persona, il valore della vita.
Esistono diversi principi fondamentali della Costituzione (art.29-30-31 sulla Famiglia, art.53 sulla capacità contributiva) che ancora oggi vengono disattesi.
Accanto alle proposte di riforma sempre più frequentemente richiamate – quali il quoziente familiare e il fattore famiglia – proposte come quelle dell’assegno unico per il figlio e di una dote unica per acquistare servizi di welfare (sul modello dell’ Universal child care benefit in vigore in molti paesi) sembrano offrire soluzioni più pragmatiche. Le misure possono essere costruite rispettando il canone della progressività e avrebbero l’effetto importante di ridurre lo squilibrio del nostro sistema di welfare dove la componente pensionistica gioca un ruolo dominante. L’assegno unico e la dote unica comporterebbero l’uscita dalla soglia di povertà di numerosi nuclei familiari e giocherebbero un ruolo considerevole nel convincere le donne a portare a termine la loro gravidanza, visto che l’ostacolo economico è una delle cause principali, anche se non l’unica.
Come Popolari per Cesena, consideriamo il tema della natalità e delle politiche familiari come priorità all’interno del nostro programma. Pertanto di “famiglia” si parla nel Patto per Cesena sottoscritto col Candidato Sindaco Enzo Lattuca con la costituzione di un’Agenzia per la Famiglia: un organismo collettore tra la parte politica (giunta), quella operativa (dirigenti amministrazione pubblica), le famiglie e le associazioni che le rappresentano con lo scopo di offrire servizi per le famiglie secondo una logica generativa e di prossimità.
L’Agenzia per la Famiglia dovrà intervenire con i seguenti strumenti prioritari:
- introduzione di un Fattore famiglia regionale da utilizzare per sostenere tutti i costi – oltre quelli primari – necessari alla crescita dei figli (salute, scuola, cultura, trasporti, vita sociale);
- addizionale regionale: individuare una soglia di esenzione crescente in base ai carichi familiari;
- ampliare lo strumento della Carta Famiglia regionale per famiglie con figli maggiorenni ancora a carico e per famiglie meno numerose, ma con ISEE più basso;
- famiglie e mobilità: avviare progetti per integrare il sistema di abbonamenti e favorire l’uso dei mezzi pubblici;
- testi scolastici: aumentare il tetto ISEE vigente almeno per le famiglie con 2 o più figli a carico;
- rapporto famiglia/scuola/lavoro: promuovere tavoli di incontro per tenere viva l’attenzione su alternanza scuola-lavoro, formazione professionale e sbocchi lavorativi, lotta alla dispersione scolastica;
- politiche di conciliazione lavoro-famiglia: attivare interventi di carattere pubblico (asili con orari adeguati ai bisogni famigliari, sistema di trasporto family friendly) accanto alla forte sensibilizzazione delle aziende;
- casa per le giovani coppie: a fronte di numerosi immobili vuoti, studiare soluzioni per rendere disponibili alle giovani coppie appartamenti a prezzi calmierati;
- istituire, a livello territoriale, degli “Sportelli unici per la famiglia” per garantire assistenza domiciliare (minori, adulti, disabili e anziani) ed aiuto alle famiglie senza reti;
- utilizzare risorse economiche e supporti psicologici adeguati al fine di salvaguardare fino al possibile il valore e la generatività della maternità, oltre che la vita del nascituro.
- adottare buone pratiche di politiche familiare per aderire al Network comuni amici della Famiglia.
E’necessaria un’unità di intenti: occorre remare tutti nella stessa direzione per invertire la rotta. Si tratta di un segnale decisivo per ridare speranza all’Italia. Ne va del futuro del nostro bellissimo e amatissimo paese .
Francesco Biguzzi
Responsabile Area Persona e Società
Candidato al Consiglio Comunale