Come sta la nostra casa comune? E’ stata questa la prima domanda che ci si è posti all’inizio del forum proposto dai Popolari per Cesena rivolto a tutta la cittadinanza e che si è svolto lo scorso 28 novembre. Ne è uscito un quadro in grado di destare preoccupazione per l’accelerazione dei cambiamenti climatici registrati negli ultimi decenni e per la velocità con cui vengono consumate le risorse della Terra. Tutte le economie mondiali sono concentrate sul debito economico, ma a destare ancor più preoccupazione dovrebbe essere il “debito ecologico”, ovvero l’utilizzo di risorse naturali non rinnovabili che porta ad un depauperamento ambientale irreversibile.
Conseguenza dei cambiamenti climatici sono anche questioni di carattere sociale ed economico, specie per le popolazioni che abitano zone fragili della Terra e quindi colpite più pesantemente. Spesso l’unica soluzione per sopravvivere è la via della migrazione. Siamo di fronte a problemi di portata mondiale che riguardano tutti noi. Stiamo andando verso una “situazione inedita”, per usare le parole di papa Francesco, per la prima volta nella storia dell’umanità.
Ma le soluzioni ci sono. Possiamo ancora fare qualcosa, il tempo stringe ma possiamo farcela. Occorre però intraprendere un cambiamento, prima di tutto culturale, smettendo di mettere solo l’economia al centro delle nostre preoccupazioni e considerando anche fattori diversi dall’economia per valutare il progresso e lo sviluppo umano. A livello mondiale sono stati messi a punto strumenti che offrono metodi e approcci misurabili, come l’Agenda 2030 o come la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, giunta ormai alla 28a edizione, che si sta svolgendo proprio in questi giorni a Dubai e che vede coinvolti circa 200 paesi di tutto il mondo. Ma per funzionare, questi strumenti, necessitano di dialogo e collaborazione tra tutti i popoli della Terra, e vediamo proprio in questi giorni quanto ciò sia difficile. C’è tanto lavoro da fare!
Ma anche tutti noi possiamo fare la nostra parte. Sembra nulla ma facendo massa critica si possono raggiungere grandi risultati. La prima via è quella di rivedere i nostri consumi, anche ad esempio cambiando gli apparecchi tecnologici solo quando necessario, come suggerisce il prof. Matteo Mascia, intervenuto alla serata del 28 novembre, oppure stando attenti a consumare cibo di stagione e prodotto in prossimità. Infine, cosa che in tanti potremmo certamente fare, ridurre al massimo l’utilizzo dell’auto a beneficio di mezzi di trasporto meno inquinanti. Certamente ciò significa affrontare la fatica di cambiare le nostre abitudini e condurre una vita meno comoda, ma la posta in gioco è troppo importante per fermarsi di fronte a queste difficoltà.
L’occasione della serata è stata anche quella per porsi la domanda: come sta la nostra Romagna? Abbiamo constatato che anche il nostro territorio ha bisogno di attenzione e non è privo di criticità, soprattutto per l’elevato consumo di suolo e per la gestione delle acque, come ci ha illustrato il dott. Giovanni Moretti, anch’esso intervenuto durante la serata del 28. I tragici fatti dello scorso maggio lo hanno evidenziato in maniera forte e chiara.
Come Popolari per Cesena ribadiamo che c’è tanto lavoro da fare, c’è bisogno di persone di buona volontà, creative e capaci di mettersi in dialogo ed ascoltare le istanze e le preoccupazioni di tutti. I Popolari per Cesena ci sono.