Da sempre l’inclusione è perno del nostro modo di vedere la politica e i recenti fatti che si riferiscono ad annunci immobiliari discriminatori in rete, hanno destato la nostra attenzione e preoccupazione.
“No persone straniere” recitava uno di questi annunci su un portale locale; le proteste che si sono subito sollevate hanno poi indotto ad un ripensamento ed al ritiro dell’annuncio, con apprezzabile presa di distanze.
Sono però sempre più frequenti in quest’ultimo periodo fatti inaccettabili a partire da ciò che è avvenuto a margine del dibattito della “Commissione contro l’odio” proposta dalla Senatrice a vita Liliana Segre, agli insulti durante le partite (la piaga del mondo del calcio) fino ai recenti fatti di George Floyd in USA. Sicuramente avvenimenti di grave entità, che meriterebbero un commento più approfondito. E’ il momento di occuparsi di una “cultura della uguaglianza” e del rispetto delle diversità che faccia emergere la dignità della persona, poiché sembra che stia sempre più dilagando una pandemia che mai ha cessato di esistere nella storia, la pandemia del razzismo.
I Popolari sono promotori non solo di una democrazia che sia attenta alle esigenze della maggioranza dei cittadini, ma di una democrazia profonda che suggerisce di mettersi in ascolto di tutte le voci, di tutti gli stati di consapevolezza e di tutte quelle realtà ai margini della società, promuovendo il termine uguaglianza e non i suoi opposti, la disuguaglianza o la diversità.
Siamo certi che l’uguaglianza, non sia da considerarsi meramente un livellamento, bensì un arricchimento e tale deve essere presa in considerazione fin dalla fase di progettazione delle politiche di crescita.
Il razzismo, l’esclusione, l’antisemitismo, l’etnocentrismo, sono tutte forme assimilabili a un solo termine, quello dell’odio. L’odio esiste senza bisogno di categorie e come tale deve essere messo all’angolo, questo è ciò che deve mettere in atto la buona politica.