Alla luce dell’emergenza sanitaria è fondamentale mettere al centro la Persona in tema di Sanità.

“Elemento fondamentale, alla luce dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando, per generare nuove forme di risposta in tema di sanità, è porre al centro di ogni scelta la Persona.

La sanità non è solo ospedalizzazione, ma ha senso se è fatta di presidi territoriali”: spiega il portavoce dei Popolari per Cesena, Francesco Biguzzi.

 

“In occasione della nomina del nuovo Direttore Generale dell’azienda unica

AUSL della Romagna occorre ripensare e riprogettare l’agenda dei prossimi anni”: scrivono i Popolari per Cesena.

 

“Per l’immediato occorre recuperare con modalità più rapide le risposte alle mancate visite specialistiche di questi mesi causa Covid; per il medio periodo occorre aiutare e stimolare una risposta migliore della medicina del territorio, integrata con quella ospedaliera, alle domande di salute dei pazienti” afferma il portavoce del gruppo, Francesco Biguzzi.

 

“Per affrontare questa sfida – prosegue il gruppo – lanciamo alla nuova direzione una serie di proposte concrete”.

 

  1. Rispetto della centralità del cittadino (malato o fruitore dei Servizi sanitari): chiediamo al neo direttore Carradori di prevedere incontri con i comuni cittadini che sono a disposizione per confrontarsi e proporre soluzioni.

 

  1. Valorizzazione dei dipendenti e delle loro professionalità specifiche. Non solo i dirigenti di Dipartimenti /Servizi o Unità Operative, individuati “ad personam” dal Direttore Generale, ma anche i “secondari” e gli ultimi arrivati. Pieno rispetto e valorizzazione di “tutte” le specificità professionali, senza troppi livelli di coordinamento, come ora accade, ma creando team o equipe di lavoro e di operatività per “risolvere” problemi e nodi critici e non crearli per troppi inceppi “burocratico-organizzativi”. Creare quindi veri team “terapeutici/riabilitativi”, anche con percorsi ad hoc tra ospedale e territorio per le dimissioni e per le verifiche dell’efficacia terapeutica, ponendo sempre il cittadino al centro!

 

  1. Potenziamento della attività di prevenzione. L’attuale “peso” del budget per attività di prevenzione è del 5%. Sicuramente è insufficiente. Prevenire malattie dismetaboliche, cardiovascolari, respiratorie e dell’apparato locomotore puntando sempre più ai nuovi sili di vita.

 

  1. Riorganizzazione degli Ospedali ora esistenti (Bufalini soprattutto, ma anche Marconi e Bagno di Romagna) con revisione dei percorsi dei ricoverati, dipendenti e visitatori, dislocazione dei reparti, servizi e quant’altro di pertinenza per fronteggiare adeguatamente eventuali malattie infettive ad alto contagio.

 

  1. Emodinamica H24. Diventa sempre più stringente l’attivazione di un servizio di Emodinamica H24 per poter completare i servizi del Trauma Center come hanno già dimostrato diversi eventi occorsi nel nostro territorio in cui per politraumatizzati ricoverati nel nostro Pronto Soccorso si è dovuto trasportarli a Forlì per interventi chirurgici di emodinamica per poi doverli nuovamente ritrasportare a Cesena per gli altri traumi. Un Trauma Center senza il servizio di Emodinamica H24 rimane incompleto e deficitario. Inoltre questo servizio diventa essenziale per i soggetti del territorio colpiti da infarto miocardico acuto di tipo STEMI che devono essere trattati entro un’ora (60 minuti) se si vogliono evitare danni permanenti.

 

  1. Una nuova prospettiva di ripensamento/rifondazione del Servizio Sanitario nazionale o regionale, alla luce dell’esperienza della pandemia da SarsCovid2.

La nostra AUSL (una delle più grandi in Italia) potrebbe fare da apripista e/o iniziatrice, magari ad experimentum, di tale progetto/processo, ingaggiando le migliori risorse, anche tra i semplici cittadini, per enucleare a fondo il tema e poi proporre ed attuare “risoluzioni” praticabili e semplici. Quindi prima la diagnosi e poi la terapia in tempi certi e non troppo dilatati (massimo un anno).

È urgente la revisione dell’impianto globale della Sanità pubblica soprattutto nel raccordo tra ospedale e territorio. Sarà da rivedere totalmente il compito dei Medici di Medicina Generale e dell’attività extraospedaliera della specialistica ambulatoriale e potenziare i servizi domiciliari [cittadini al centro del SSN]. Forse i MMG dovrebbero essere non più “convenzionati” ma dipendenti ed organizzati in SST (Strutture Sanitarie Territoriali), aggregati tra loro e con personale infermieristico di supporto.

Dovranno modificarsi le attività delle Case della Salute e individuare o progettare o prevedere l’utilizzo di ambienti per “ospitalità temporanea/ dimissione controllata” in caso di nuove epidemia/pandemie.

Nelle RSA sarà necessaria – come per gli ospedali o Case di Cura – separazione di attività e percorsi per patologie dovute a malattie infettive rispetto alle patologie invalidanti di altra natura (neurologica, cardiovascolare, respiratoria o ortopedica), con personale dedicato e suddiviso tra le due sezioni.

 

“Come Popolari per Cesena conclude nota del gruppo – siamo disponibili ad un confronto costruttivo e responsabile per mettere sempre al centro di ogni scelta le Persone in quanto la sanità, come gli altri beni comuni, l’ambiente, la scuola, i trasporti… devono dare spazio al protagonismo della società civile, al mutualismo familiare, a nuove forme di solidarietà ed economia civile”.

 

 

 

 

Popolari per Cesena