Tavolo circolare del Lavoro

Cabina di regia per la ricostruzione

Il Patto per Cesena con Enzo Lattuca firmato in vista delle Elezioni Amministrative 2019 conteneva la proposta dei Popolari per Cesena dell’istituzione di un “Tavolo circolare del lavoro” per costruire un piano comunale di sviluppo a favore dell’occupazione, in particolare giovanile.

Oggi, in vista della “ricostruzione” dopo la pandemia “Coronavirus” e della ripresa dell’attività  economica, i Popolari per Cesena – accanto all’emergenza immediata di sostegno alla povertà e alla sopravvivenza – rilanciano con urgenza questa proposta, che era in fase di elaborazione e messa a punto da parte dell’Amministrazione Comunale, prima della crisi.

Proponiamo che il “Tavolo circolare del Lavoro” si possa concretizzare in una “cabina di regia per la ricostruzione” allo scopo di favorire una stretta e concreta collaborazione fra ente pubblico (Amministrazione Comunale), forze politiche di maggioranza ed opposizione, imprese, sindacati e Terzo Settore (oggi in prima linea nell’affrontare i bisogni delle persone a partire da quelle più fragili).

Il rilancio dello sviluppo economico si può sostenere mediante una maggiore snellezza burocratica ed operativa; servizi comunali che devono essere percepiti come fattori di sostegno e di incentivo per le imprese e non come ostacoli; una maggiore trasparenza ed informazione da parte del Comune su gare, progetti ed assunzioni, nell’ottica di agevolare l’imprenditoria locale;  favorendo l’occupazione giovanile; rilanciando l’economia locale intervenendo nei settori dell’edilizia (mediante la ristrutturazione degli immobili ed il sostegno a cooperative edilizie), del piccolo commercio, del turismo.

Ora però, a seguito della drammatica emergenza sanitaria, con il congelamento delle attività produttive, più che di “rilancio” occorre prepararci ad una vera e propria “ricostruzione” e questo richiede un atto di responsabilità e un contributo per il bene comune da parte di tutta la comunità per gestire la situazione di improvvisa povertà in cui versano intere categorie di persone e lavoratori.

Le azioni di oggi devono anche rappresentare il miglior punto di partenza per le azioni da compiere in seguito. L’azione pubblica economica e sociale per contrastare la crisi indotta dal virus, deve infatti avere tre obiettivi, intrecciati e tutti rilevanti:

  1. evitare l’impoverimento delle persone e l’acuirsi delle disuguaglianze conseguenti alla caduta dei redditi da lavoro e agli ostacoli derivanti dal distanziamento sociale;
  2. evitare il collasso del sistema produttivo, specie di quella parte che costituisce la capacità competitiva potenziale del paese e la sua infrastruttura sociale;
  3. promuovere attività private, pubbliche e sociali prioritarie, necessarie nel breve termine per contrastare gli effetti del virus in condizioni di sicurezza sanitaria e nel medio-lungo termine per imprimere, con la partecipazione dei cittadini e del lavoro, un cambio di rotta allo sviluppo su basi di giustizia ambientale (transizione ecologica e agro-alimentare) e sociale.