I “Fridays for future”, la marea umana composta prevalentemente di giovani che in tutto il mondo scende in piazza per la difesa dell’ambiente e uno sviluppo sostenibile, il nuovo interesse attorno alle tematiche ecologiche; sono fatti che meritano una seria riflessione e presa di coscienza da parte della politica.
Al di là delle inevitabili strumentalizzazioni, per cui da ogni parte si cerca di mettere il cappello su questo movimento di popolo e di opinione, ci sembra che le motivazioni che ne sono all’origine siano solide, legate alla realtà e scientificamente comprovate.
E’ un dato di fatto che i mutamenti climatici siano una realtà comprovata e discendano principalmente da un “cattivo” rapporto tra sviluppo tecnologico e consumismo da una parte e rispetto per l’ambiente e sostenibilità dall’altra.
Si potrà discutere sui tempi e sull’andamento del deterioramento climatico e dell’habitat del nostro pianeta, ma appare francamente difficile negare una situazione di evoluzione in quel senso.
Stiamo parlando di temi che dovrebbero partire da considerazioni tecnico-scientifiche e non ideologiche; invece anche qui ci si divide in pro e contro, spesso ignorando i dati scientifici, procedendo magari a colpi di citazioni (isolate) di scienziati aventi posizioni diverse.
Ed ecco i “negazionisti” (di destra) che si oppongono agli “ambientalisti” (di sinistra).
Ecco i giornali portavoce dei partiti di destra che danno voce agli scienziati che negano l’aumento della temperatura terrestre. E’ stato fatto girare recentemente un commento sostanzialmente falso sull’intervento del prof. Rubbia in una audizione in commissione parlamentare nel 2014, dove il Nobel ha negato che la temperatura della Terra stia aumentando (commettendo per molti esperti un errore), ma in cui ha anche confermato il drammatico aumento della CO2. Rubbia ha ricevuto il Nobel per la Fisica; non è un climatologo. Su questi temi ci sono scienziati molto più competenti ed esperti di lui.
D’altronde basta avere un po’ di sano buonsenso per capire che se il ghiaccio ai Poli si sta riducendo, se il ghiacciaio della Marmolada sta pian piano scomparendo, se i fenomeni climatici estremi aumentano di frequenza anche nelle nostre regioni, una spiegazione scientifica ci sarà!
Il problema allora è sottovalutare la situazione di grande rischio che stiamo attraversando; attardarci in sterili polemiche ideologiche può portarci ad un punto di non ritorno, cioè ad uno stato di cose irreversibile perché incontrollabile per le nostre possibilità umane.
Allora è importante accogliere il richiamo di Papa Francesco ad una responsabilità e ad una cura verso il Creato le cui ragioni vengono prima delle paure verso catastrofi imminenti e a prescindere da esse; la Terra è la nostra casa, la natura è un dono che va custodito non in modo ideologico, a parole, ma nelle azioni e nei comportamenti di tutti i giorni.
In questo contesto è rimarchevole la lettera che il sindaco di Bagno di Romagna Baccini, ha rivolto agli studenti delle scuole, richiamando l’attenzione sui piccoli gesti quotidiani che ciascuno di noi può mettere in atto, per contribuire in modo reale al miglioramento della qualità dell’ambiente e quindi della nostra vita.
Fare politica non è solo gestire il potere, ma, insieme e singolarmente, porre in atto gesti di costruzione del bene comune; dobbiamo educarci a questa responsabilità.