Campus universitario e parcheggi: un reale problema

Per noi Popolari per Cesena, la realizzazione del Campus Universitario a Cesena è una cosa troppo importante per lo sviluppo della nostra Città e per l’opportunità che costituisce per i nostri giovani da essere ridotta, nel dibattito di questi giorni, a mero problema di parcheggi.

Certo il problema parcheggi è reale per gli abitanti della zona, anzi come dicono loro, il problema sono i “parcheggi selvaggi”: in curva, in seconda fila, davanti agli accessi alle abitazioni, sui marciapiedi, che ostruiscono la viabilità, e via dicendo. Quindi un modo di parcheggiare non conforme alla legge e alla buona educazione, che inevitabilmente genera problemi. Si sarebbe tentati di affermare che questo è inevitabile per la carenza di posti disponibili.

A nostro modo di vedere, come Popolari per Cesena, è più un problema educativo che di mancanza di posti nelle vicinanze del distretto universitario: sono infatti presenti il parcheggio Machiavelli e soprattutto il grande parcheggio dell’Ippodromo che rimangono inutilizzati dagli studenti.

C’è anche da considerare che incentivare il traffico di autoveicoli in una zona che in certi momenti ha una densità molto alta di persone, destinata oltretutto a crescere, non può che generare problemi e pericoli. Se i nostri studenti fossero stati costretti a recarsi nella sede di Bologna, per la maggior parte delle facoltà avrebbero dovuto parcheggiare a diversi chilometri da queste. In America sono sempre di più i Campus interdetti alle auto private e la mobilità consentita è solo quella ‘green’.

L’Università ha cercato in tutti i modi di informare gli studenti delle opportunità esistenti, ma le reazioni le abbiamo apprese dalle interviste fatte loro dai quotidiani: “Arrivo in auto  .. ma sinceramente preferisco trovare un posto il più vicino possibile”, oppure “Lo scambiatore dell’ippodromo. Me ne hanno parlato ma non ho approfondito”.  Io personalmente l’ho provato: ho parcheggiato in Piazzale Tordi, ho preso un viottolo che mi ha portato direttamente alla rampa di accesso del ponticello ciclo-pedonale e in poco più di 700 metri mi sono trovato davanti alla porta di ingresso del Campus. Certo, su Google Maps il ponticello non è segnalato, mentre è presente in Mappe di Apple, e capisco che abituati come siamo a dare più fiducia ad internet che alla realtà, a qualcuno siano sorti dei dubbi, ma vi assicuro che io l’ho percorso e che il tragitto è più che fattibile.

Se qualcuno comunque, non avesse voglia di fare qualche minuto a piedi, ci sono le navette che con 10 centesimi (Possiamo renderle gratuite a chi presenta la tessera universitaria?), in 7-8 minuti portano al Campus. Inoltre, si potrebbe immaginare un punto di ‘AlmaBike’ o di ‘Mi muovo in Bici’ per rendere il tutto ancora più agevole. Ecco perché riteniamo che sia più un problema educativo che strutturale.

Noi condividiamo le preoccupazioni sulle questioni ambientali che i nostri ragazzi ci pongono, e diciamo loro che questo sarebbe un buon modo di occuparsene non solo il venerdì ma anche gli altri giorni della settimana.

Questo permetterebbe a tutti di ritornare a concentraci sulle reali opportunità e problematiche che il nuovo Campus Universitario di Cesena comporta.

Eugenio Fantozzi
Responsabile Area Istituzioni e Partecipazione