Comunicato al Corriere Cesenate

Gent.mo Direttore del Corriere Cesenate,

vorremmo intervenire brevemente sulla “provocazione” lanciata dal direttivo del PDF di Cesena. E lo facciamo con l’intenzione, evitando inutili polemiche, di chiarire la nostra posizione e le nostre idee in uno spirito di dialogo costruttivo.

I “Popolari per Cesena” non nascono dal nulla; hanno una storia, che per alcuni di noi parte dagli anni ’90 dopo la fine della DC e la diaspora dei “cattolici impegnati in politica” verso vari schieramenti. Noi, da allora, abbiamo seguito la scelta “né a destra né a sinistra” rimanendo però “orfani” di un partito nazionale che degnamente potesse rappresentare le istanze popolari e liberaldemocratiche, moderate e riformiste, che la DC con tutti i suoi difetti in qualche modo riusciva ad interpretare.

Nel 2012 abbiamo fatto nascere il Movimento Romagnolo, per tenere viva, almeno a livello locale, la fiammella di cui il PDF parla, creando reti, contatti, dinamiche che potessero generare relazioni politiche in cui i nostri valori potessero incidere nei programmi e nelle scelte amministrative. Questo lavoro è sfociato nel 2014 con la costituzione di Libera Cesena, una esperienza che ha avuto il pregio di far dialogare movimenti civici e partiti (come Forza Italia, UDC, PRI) di diversa matrice politico-culturale cercando di trovare sintesi condivise per il bene della Città. Questa esperienza è finita quando qualcuno ha deciso di rinnegare questa identità originaria, spostandosi sulle posizioni della destra leghista e costringendoci così a prenderne le distanze (come ha fatto del resto anche il PRI). E per continuare a tenere accesa la fiammella abbiamo deciso di scendere in campo per le prossime amministrative come “Popolari per Cesena”, non per fare un nostro partitello, non per calcoli di poltrone (come altri hanno fatto o stanno facendo), ma per riprendere quell’opera di dialogo, di ricerca di basi comuni, di costruzione di ponti che a nostro parere richiede l’attuale situazione. E dunque vorremmo dire agli amici del PDF che qui a Cesena c’erano già (e ci sono tutt’ora) cattolici impegnati in politica, che in modo organizzato, umilmente cercano di lavorare per l’affermazione di idee ed analisi politiche che nascono dall’esperienza e dalla ispirazione cristiana.

Oggi va di moda la frammentazione, il leaderismo, il chiudersi “nei propri valori”, innalzando muri. E quindi anche i cattolici dovrebbero fare altrettanto? E’ così vero e scontato che come dicono gli amici del PDF i valori del cattolicesimo si affermano meglio creando un “partito” cattolico? Noi non siamo d’accordo. Proprio don Sturzo ha immaginato un partito “laico”, liberaldemocratico e popolare non esclusivo, non confessionale. Noi pensiamo che sia una palese contraddizione che il “cattolico” (che significa “universale”) diventi “partito” (parte, fazione). L’unità dei cattolici va ritrovata principalmente in un nuovo protagonismo dei fedeli laici, a partire da una maggiore maturità ed esperienza di fede. Che senso può avere un partito cattolico in un Paese che di cattolico non ha quasi più nulla? A meno che non si voglia considerare il cristianesimo una ideologia, e i “valori cristiani” una serie di slogan vuoti (come il Rosario sbandierato nei comizi).

Noi pensiamo fermamente che invece la strada sia quella del dialogo fra culture e identità diverse alla ricerca di sintesi comuni per il bene comune e non per interessi di parte, riaffermando in ogni momento la propria autonomia e la propria storia.

E’ un lavoro difficile perché difficile è la democrazia! Sarebbe più facile che tutti la pensassero allo stesso modo, ma che mondo sarebbe! E’ un lavoro che richiede pazienza, umiltà, sacrificio, apertura e disponibilità all’ascolto di chi la pensa diversamente da noi.

Don Sturzo indirizzò il suo appello “ai liberi e forti” e non “ai cattolici”:

A tutti gli uomini moralmente liberi e socialmente evoluti, a quanti nell’amore alla patria sanno congiungere il giusto senso dei diritti e degli interessi nazionali con un sano internazionalismo, a quanti apprezzano e rispettano le virtù morali del nostro popolo, facciamo appello e domandiamo l’adesione al nostro programma”.

Maurizio Fantini
Segreteria Politica