Lunedì 18 giugno si è svolto il nono Forum all’interno del ciclo “10 Forum per 10 Idee su Cesena” che ha avuto per oggetto la “Centralità dei Servizi”, organizzato dai Popolari per Cesena.
Il tema affrontato ha voluto porre al centro del dibattito la Persona nei suoi ambiti di vita con particolare riguardo ai servizi socio-educativi.
Con il coordinamento di Francesco Biguzzi, della segreteria politica dei Popolari, si sono aperti i lavori del Forum sottolineando che oggi occorre superare le logiche emergenziali e cominciare a lavorare secondo una logica preventiva, per costruire delle alleanze attorno alle Persone.
Nel suo intervento Carmelina Labruzzo, educatrice professionale, ha evidenziato che il primo compito di questa figura professionale è mettersi al centro delle relazioni tra tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo (e non solo formativo) dei ragazzi. Occorre promuovere un modo di operare a livello di rete “a maglie strette”, avendo cura dei passaggi di grado al fine di non perdere nessuno, ma portando tutti per mano fino all’autonomia e all’indipendenza. Alcuni binomi possono essere di aiuto nel definire dei percorsi e delle strategie per la costruzione della rete: emergenza/prevenzione, istruzione/educazione, ignorare/sentirsi responsabili, abbandonare/prendersi cura, assistenzialismo/sostegno delle autonomie, costruzione di muri/ponti, visibilità e voce/invisibilità e afasia, esclusività/condivisione del compito educativo
Arianna Maroni, formatore e coordinatore di percorsi di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, nella sua relazione, ha sottolineato un elemento chiave da considerare nell’attuale contesto dei servizi: passare da una logica di integrazione all’inclusione. Di fronte alla metamorfosi in corso del mercato del lavoro, occorre aiutare le persone a ri-qualificarsi facendo leva sulle competenze trasversali e relazionali. Nel contesto attuale, sono in aumento le disabilità acquisite causate da trauma, perdita di lavoro, povertà, isolamento che necessitano di un collocamento mirato: per valutare il ben-essere di una persona occorre considerare non tanto le variabili solitamente utilizzate (come il reddito, il consumo, i bisogni sociali) quanto le capacità, ovvero le effettive opportunità che gli individui hanno di essere e fare ciò che realmente vogliono. Il concetto di giustizia diventa un bisogno fondamentale per costruire un mondo equo e solidale, quindi anche più inclusivo.
Nel corso del dibattito molto partecipato, sono emersi diversi interventi che hanno evidenziato quanto sia necessario un passaggio di competenze tra famiglia e scuola, l’attenzione alla formazione in un contesto lavorativo profondamente mutato, una strategia di alternanza scuola-lavoro strutturata nel rapporto tra pubblico e privato.
Come Popolari per Cesena vogliamo farci promotori di tavoli permanenti di confronto tra le figure professionali impegnate nella costruzione di questa rete: educatori, insegnati, famiglie che si ascoltano e stimano a vicenda per conoscere le storie delle Persone, favorendo la trasmissione delle informazioni e delle segnalazioni come un aiuto concreto per crescere insieme.
Serve modificare l’assetto dei servizi sociali creando una struttura più flessibile che vada incontro ai reali bisogni delle persone che cambiano, senza strumentalizzare il mondo prezioso del volontariato a discapito delle figure professionali con competenze specifiche.
Occorre proseguire nella stesura di misure di politica attiva del lavoro – con contributi alla formazione – al fine di aiutare le persone ad acquisire, attraverso il lavoro, il proprio ruolo sociale.